La Investigación Científica

Le azioni speleogenetiche attuali

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Situadas en un lugar seguro y sombreado, no están vigiladas. El visitante puede utilizar el espacio del foso por un tiempo limitado para la visita a la cueva, no se puede reservar y se solicita disponibilidad una vez que llega al lugar.

La presenza nella grotta di sviluppate colonie di batteri solfossidanti costituisce una condizione favorevole al manifestarsi di azioni speleogenetiche: la liberazione di acido solforico, sottoprodotto del metabolismo batterico, consente una rapida solubilizzazione del calcare. In ambiente vadoso il processo porta alla formazione di microcristalli di gesso, sotto forma di poltiglie microcristalline che rivestono le pareti della grotta esposte all'azione dei vapori sulfurei. In ambiente freatico invece si ha soltanto una azione corrosiva sulle pareti calcaree, senza deposizione di gesso: l'elevata solubilità del gesso e l'intensa circolazione idrica non consentono infatti il raggiungimento di condizioni di saturazione rispetto ai solfati.

Gli esperimenti condotti su placchette calcaree esposte ai vapori sulfurei nell'atmosfera o immerse nelle acque freatiche per un periodo di 5 anni hanno permesso di verificare sia l'esistenza di attività corrosiva in ambiente freatico, sia la produzione di gesso di neoformazione nell'atmosfera; l'intensità delle azioni corrosive è stata quantificata in una perdita di peso pari a circa 15-20 mg/cm2/anno (Galdenzi et al., 1997).

Nella grotta possono essere osservati i diversi stadi di sviluppo delle croste gessose; nelle zone interessate da limitate quantità di vapori sulfurei si hanno piccole infiorescenze di gesso microcristallino, generalmente ricristallizzato in superficie; dove il processo è più intenso, le masse microscristalline crescono, dilatandosi per l'aumento di volume, da cupolette incise nel calcare (Figg. 7, 8). Nelle zone interessate direttamente ed in maniera intensa da vapori sulfurei l'intera parete è rivestita da poltiglie di gesso microcristallino, con spessori che possono superare i 10 cm. La presenza di patine organiche è stata verificata all'interfaccia gesso - calcare, sia sulle placchette calcaree utilizzate negli esperimenti, sia sulle pareti naturali della grotta.